Serve un “luogo” in cui la parola Solidarietà genera contesti favorevoli.
Dove gira e si respira l’energia positiva di persone che hanno generato e continuano a generare prassi “alternative”, prassi radicate sui territori e destinate ad un impatto positivo con la gente.
Dove le diversità si compongono e si arricchiscono reciprocamente e i conflitti hanno il bordo del rispetto e della solidarietà.
Serve un “luogo” dove i racconti dei tentativi, dei risultati, dei fallimenti, dei vissuti, possa risuonare e trovare accoglienza e diventi fonte per un discernimento condiviso.
Serve un luogo da cui guardare avanti insieme, in cui si possano scrutare gli orizzonti e sostare nelle crisi.